Dalle nostre radici pugliesi alle tavolate di tutto il mondo, il nostro vino è realizzato con cura e amore nello spirito della condivisione con l’obiettivo di realizzare il sogno di Cosimo Spina, uno dei più grandi enologi italiani.
Per Cosimo anche detto “il Partigiano del vino” il vino non era una bevanda o un lavoro, ma filosofia di vita. Cosimo è stato maestro enologo di più di 20 aziende italiane, tra cui l’Agricola Felline con la quale ha vinto numerosi riconoscimenti. Lo Zinfandel di Cosimo ha vinto in ben sei occasioni il riconoscimento Tre Bicchieri del Gambero Rosso.
Dall’immaginazione di Cosimo hanno preso vita fior di vini come il Dunico, il Giravolta e l’Anarkos. Ha contribuito a realizzare varietà come il Primitivo di Manduria, il Montepulciano d’Abruzzo, il Cirò Calabrese, il Greco di Tufo, il Chianti e molte altre.
Cosimo ha vinto la medaglia d’oro di Vinitaly, uno dei riconoscimenti più prestigiosi per gli enologi di tutto il mondo.
Cosimo purtroppo è scomparso prematuramente, ma continuerà a vivere in questo progetto, rinascendo nuovamente proprio come la Fenice che ha ispirato il nome del nostro brand.
"Il vino deve ricordare cose buone, i profumi e i sapori primordiali dell'uomo: il profumo di frutta, la morbidezza e la piacevolezza del latte materno.
Quindi, profumi di frutta di bosco come amarena, ribes e more per i rossi giovani; spezie per i rossi invecchiati; banana, ananas per i vini bianchi.
Il vino deve essere musica perché, come la musica, non deve mettere in scena una verità razionale, bensì deve perpetrare il mistero dell’oggetto senza chiarirlo; deve aprire le porte dell’immaginazione e principiare le suggestioni.
Il vino deve essere danza e, come la danza, in grado di esprimere e disegnare un movimento.
Il suo dinamismo deve disegnare arabeschi di profumi e gusti, deve dispiegare onde che rivelino grazia, allegria, innocenza, maestosità e gioia.
ICome in un'opera d'arte, tutto deve essere in equilibrio, senza prevaricazioni. I contorni e le sfumature devono assumere sì una parte importante, ma non devono sopraffare il soggetto principale, che si deve legare con armonia al contesto generale. La freschezza e la mineralita' al gusto devono essere bilanciate e mitigate da una morbidezza celata. Per farla breve: EQUILIBRIO e ELEGANZA.
Insomma, SOBRIETA', RAFFINATEZZA, MISURA, e GRAZIA gli INGREDIENTI del VINO.
Ogni vino é unico! Anzi deve essere unico!
Deve esprimere la storia, deve comunicare la natura del territorio di provenienza con una personalità ed una identità propria. Dimenticare vitigni internazionali: banali e scontati.
Dare spazio alla singoralità e all'irripetibilità dei vitigni autoctoni con vini sempre di carattere, unici ed inimitabili!"
- Cosimo Spina